La memoria personale di una tragedia molte volte è diversa da quella collettiva.
Il disastro del Vajont, per esempio, una frana, una diga, un’onda che ha lavato via un intero paese, per me è rappresentata da una scala a chiocciola.
Una piccola, modesta scala a chiocciola che per qualche miracolo era rimasta su, lungo il ciglio della strada, il resto della casa spazzato via dalla furia delle acque.
E ogni anno, nel consueto pellegrinaggio verso la vacanza estiva, si passava di fronte a questo monumento naturale, che non aveva nulla da invidiare a quelli scolpiti da grandi artisti.
Ricordava quello che era successo, come tutti i monumenti aspirano a fare.
Non c’è più, da tanto tempo, ma nella mia memoria resterà sempre quello il simbolo del disastro del Vajont.