Come aumentare gli accessi al blog (o in realtà si parla d’altro?)

Prima cosa imparare l’Inglese e poi leggere questo articolo di Robert Scoble magari dando un’occhiata alla presentazione collegata e alla nota successiva del giornalista che aveva chiesto aiuto.

Sull’inglese, al di là dell’ovvia possibilità di leggere quell’articolo, subentra una mera questione matematica. Quante persone in rete parlano Italiano e quante Inglese? Raggiungere il unopermille di 60.000.000 vuol dire 60.000 accessi. Di 6.000.000.000 vuol dire 6.000.000.

Immaginate con l’ottopermille, non stupisce che la gente ci si accapigli.

Ma ecco i punti dell’articolo, diretto appunto al giornalista che chiedeva consigli in merito (in grassetto i punti originali tradotti, la descrizione è un commento mio, così non facciamo una mera operazione di metablogging):

  1. renditi conto di come il traffico ti trova: e qua entriamo in una questione tecnica, anche se dopo un po’ che guardi le statistiche vedi le chiavi di ricerca, alcune invero piuttosto bizzarre, utilizzate. E poi c’è la questione dei meta data da studiare bene (buttata là per nascondere che non ne so molto).
  2. scegli una nicchia e “possiedila”: e questo è innegabile. Mi riporta la mente al libro di Umberto Eco “Come si fa una tesi di laurea”come si fa una tesi di laurea
    (testo che dovrebbe essere reso obbligatorio per le scuole di ogni ordine e grado, e alcuni passaggi tatuati sul polso di chiunque) in cui veniva suggerito di lasciar perdere l’idea di scegliere come argomento “La Storia Della Letteratura Italiana” e diventare invece il massimo esperto mondiale di qualcosa come “L’andamento delle vendite di quotidiani dell’edicola all’angolo tra via Palestro e Piazza della Libertà dall’ agosto 2003 al febbraio 2004” (titolo inventato ndr). Ovviamente dovreste essere interessati all’argomento (ma per questo si rinvia al punto 12)
  3. scegli un titolo specifico per il blog: e vabbé questa non la commento
  4. dimostra autorità: e ci si rifà a quanto detto al punto 2, dovreste essere appassionati, ed esperti, di quello che scrivete.
  5. usa altri media: già una foto o un disegno fanno sembrare il blog più attraente, in effetti.
  6. linka (argh! come si traduce?) altri blogger che ti piacciono (o che odi)
  7. usa elenchi puntati o numerati. copia Guy Kawasaki: sembra sia una specie di Guru
  8. organizza un concorso: tutto traffico che cola
  9. chiedi l’aiuto di altri blogger: il passaparola e le conoscenze, devo aggiungere altro?
  10. scrivi titoli migliori: anche questo piuttosto ovvio, ma non scontato.
  11. crea un po’ di zizzania: perché se in un messaggio affermo che il tal politico ha detto una baggianata (post non difficile da organizzare di questi tempi) mi arriveranno commenti da chi mi esalta e da chi mi insulta e, di nuovo, le statistiche si impennano. (Questo punto è proprio contronatura per me)
  12. dai un’occhiata alla presentazione : che ho citato prima e che merita.
  13. fai in modo che Shelley Powers ti linki (ri-argh!): ha più accessi lei che pulci un cane

Leggendolo mi ha colpito l’assenza di punti sulla sostanza dei contenuti. In realtà la qualità è citata nella presentazione di cui al punto 12 (ehi, questa cosa degli elenchi numerati non è del tutto spiacevole).

Tutto questo, perché? L’ennesimo post sui blog e su come funzionano? L’ennesimo disperato tentativo di drenare traffico verso un blog ansimante?

Si può andare oltre, secondo me, e rileggendo i punti si può vedere come i suggerimenti aiutino, con gli adeguati aggiustamenti, anche nella vita di tutti i giorni, e probabilmente pure in second life (dove non sono mai entrato per paura di restare coinvolto, e perché mi sentirei, probabilmente, un po’ fesso. Però c’è gente che a quanto pare ci sta facendo soldi veri, o comunque divertendo. Io ho già problemi a maneggiare una vita vera a tempo pieno).

Poi lamentiamoci pure se le cose vanno male, ma ci sia la consapevolezza che i mezzi per provarci sono a disposizione.

6 commenti

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6 risposte a “Come aumentare gli accessi al blog (o in realtà si parla d’altro?)

  1. Non credo di poter usare un tag cloud. Uscirebbe gigante la parola “sigaretta” e poi quei cinque aggettivi che uso sempre. Mi verrebbe la depressione per il mio magro vocabolario e miei polmoni passiti.
    Se può aiutarti ho notato casualmente che postare il nome di Kim Rossi Stuart ti porta un sacco di gente.
    Second life, non ne parliamo. Sarei un barbone.
    E poi diciamocelo: il blog di Shelley Winters è decisamente poco invitante. E non mi piace neanche la sua macchina.

  2. La comunicazione è affascinante.

    Un messaggio parte e tanti messaggi quanti sono i destinatari arrivano.
    Scrivendo il post avevo tratto conclusioni diverse e avulse dal contesto blog, più legate proprio alla vita reale.

    E’ uno dei motivi per cui a volte dico frasi a caso e osservo le reazioni delle persone.

    Bello l’accostamento cloud/sigaretta col causa effetto rovesciato.

    E no, non utilizzerò molti dei suggerimenti quì, è il mio rifugio, ci entro proprio per scappare dai numeri e dalle “tecniche”, e poi ho sempre pensato che l’onestà, nel lungo termine, paghi.

  3. humberthumbert

    mi chiedo: spammare il proprio link a destra e a manca serve?

    a tale proposito http://ellenbogens.wordpress.com

  4. beh, questo è lo spam più in tema che abbia mai visto.

    Non ho esperienza diretta, torna fra qualche giorno e fammi sapere.

  5. In effetti mi sono sempre chiesto cosa porti i lettori sul mio blog. Dal momento che non ho mai imparato a usare quel programmino che ti rivela le chiavi di ricerca, e non so neanche cosa significhi far indicizzare il proprio blog, ignoro come facciano a trovarmi i (pochi) lettori occasionali; probabilmente saltando di link in link. Comunque, non mi lamento: se avere più lettori significa avere più detrattori, come mi sta succedendo in questo periodo (si vedano i commenti recenti, che son tutti una critica, forse motivata, chissà), preferisco di gran lunga restare per pochi.

  6. Hai degli affezionati segnalatori (sei praticamente sull’elenco link di chiunque) e negli interventi che fai in giro c’è il tuo indirizzo.

    Dovrebbe essere il grosso del traffico, il buon vecchio passaparola (= brillante scrittore con la D).

    Il detrattore (perché poi è uno/a) dovrebbe essere un troll. Sembra sia un po’ il marchio del successo, se non ne hai almeno uno vuol dire che sei fuori dal giro che conta.

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